Pachino. Pubblichiamo la lettera inviata all’assessore regionale all’Agricoltura, Avv. Nino Caleca, da Sebastiano Fortuna, legale rappresentante del Consorzio Igp Pomodoro di Pachino, Sebastiano Barone, legale rappresentante dell’ATPTP e Francesco Restuccia, coordinatore della FAPP che chiedono l’attivazione dell’iter di riconoscimento dello stato di calamità naturale a causa dei gravi danni provocati all’agricoltura dalla neve e dal vento, evento verificatosi il primo gennaio scorso.
“I sottoscritti Fortunato Sebastiano, nella qualità di legale rappresentante del Consorzio IGP Pomodoro di Pachino, dottor Sebastiano Barone, nella qualità di legale
rappresentante della A.T.P.T.P, Francesco Ristuccia nella qualità di Coordinatore della F.A.P.P.: premesso che l’evento calamitoso dell’1.1.2015, ha provocato la distruzione di centinaia di ettari di serre nel comprensorio serricolo dei Comuni di Pachino, Portopalo di Capo Passero, Ispica, Noto e Rosolini; che la grave situazione venutasi a creare richiede degli interventi tempestivi da parte degli uffici regionali al fine di avere, in tempi brevi, una quantificazione dei danni subiti e consentire al Governo regionale la declaratoria del danno e l’attivazione della richiesta dello stato di calamità naturale al competente MIPAAF; che tale riconoscimento è il presupposto per attivare ogni azione utile che il Governo Regionale potrà adottare al fine di consentire alle aziende di affrontare questo drammatico momento sia nei confronti del sistema bancario (per le prossime ed imminenti scadenze), sia nei confronti dei fornitori dei mezzi tecnici di produzione che per le scadenze fiscali e previdenziali; che si rende necessaria anche la creazione di un fondo di solidarietà straordinario, la cui erogazione deve avvenire a tasso agevolato e con durata ventennale secondo due direttrici: 1) Come sostegno alle aziende che hanno avuto distrutte le strutture al fine di consentire la ricostruzione degli impianti e il riavvio immediato della attività produttiva; 2) Come sostegno per il ripianamento dei debiti contratti per l’avvio della corrente annata agraria ormai irrimediabilmente perduta, al fine di evitare azioni esecutive di massa da parte dei creditori e fornitori delle aziende.
Rimaniamo in attesa di sollecito positivo riscontro al fine di evitare una grave crisi sociale che potrebbe avere conseguenze anche sul piano dell’ordine pubblico”.