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Greco urlava: “Sparagli” e Bianca ha sparato contro “quello sbirro”

CronacaGreco urlava: "Sparagli" e Bianca ha sparato contro "quello sbirro"

L’arresto di Carmelo Bianca, 23 anni, e Mattia Greco, 19 anni, è stato convalidato dal Giudice delle indagini preliminari Stefania Scarlata. I due indagati, accusati di tentato omicidio, detenzione e porto di una pistola a tamburo, assistiti dall’avvocato Junio Celesti, hanno fornito delle dichiarazioni contrastanti: il Bianca ha confessato di avere esploso tre colpi di pistola contro Emanuele Gallaro; il Greco ha detto, invece, che era assolutamente all’oscuro delle intenzioni del suo amico e che si trovava in sua compagnia solo perchè gli aveva chiesto e ottenuto un passaggio in sella allo scooter per farsi accompagnare sotto l’abitazione del Gallaro, dove di solito si raduna la comitiva, di cui sono componenti attivi lui stesso, il Bianca e lo

stesso Gallaro. Il Greco è però smentito da Emanuele Gallaro, il detenuto ai domiciliari per spaccio di droga e per ripetute evasioni. Il Gallaro, che si trovava affacciato al balcone della sua abitazione, sita in una traversa di Viale Zecchino, per fumare una sigaretta, ha riferito ai Carabinieri di aver visto che stavano sopraggiungendo, in sella al ciclomotore, il Bianca, proprietario e conducente del mezzo, e il Greco.Ma non è rincasato perchè non aveva sentore che loro due nutrissero del rancore nei suoi confronti. Quando lo scooter è arrivato sotto il balcone, il Bianca ha cominciato a urlare degli epiteti offensivi contro il Gallaro, dicendogli che era uno sbirro, e che avrebbe voluto sparargli. A sua volta, il Greco avrebbe istigato il Bianca dicendogli: “Sparagli, dai sparagli a questo….”. E il Bianca ha sparato, in rapida successione, tre proiettili all’indirizzo di Emanuele Galaro che, istintivamente, si è buttato per terra e, strisciando sul balcone, è rientrato nella propria abitazione. Nessuna pallottola ha colpito il diciiannovenne. Secondo quanto accertato dai Carabinieri due dei tre proiettili si sono dispersi in aria, mentre il terzo si è conficcato nel muro, una manciata di centimetri sotto il balcone. I due indagati si sono quindi dati alla fuga per poi essere catturati dai Carabinieri che si erano posti sulle loro tracce a seguito delle dichiarazioni rese da Emanuele Gallaro. Il quale, dopo essersi ripreso dallo scampato pericolo, ha telefonato ai Carabinieri e li ha informati che pochi mnuti prima Carmelo Bianca e Mattia Greco avevano tentato di ammazzarlo. Il primo a cadere nelle maglie della giustizia è stato Mattia Greco, fermato dai Carabinieri mentre si trovava in compagnia della propria fidanzata. Alcune ore dopo, spontaneamente, si presentava alla caserma di via Tica dei Carabinieri il Bianca, in compagnia del proprio difensore di fiducia, avvocato Junio Celesti. Il Bianca ha ammesso di essere stato lui ad avere esploso i tre colpi di pistola, ma ha tenuto a puntualizzare che la sua intenzione non era quella di uccidere Emanuele Gallaro di volergli impartire una lezione per aver fatto “l’infame”, accusando i propri amici.
Alla luce delle versioni rese dai due indagati, il Gip Stefania Scarlata, dopo averne convalidato l’arresto, ha disposto la misura della custodia in carcere per Carmelo Bianca e Mattia Greco. Nonostante sia consapevole che i suoi due assistiti sono “incastrati” dalla chiamata di Emanuele Gallaro, l”avvocato Junio Celesti ha preannunciato che si rivolgerà al Tribunale del Riesame di Catania per chiedere la revoca della misura cautelare della custodia in carcere disposta per i suoi assistiti dal Gip Scarlata.
Emanuele Gallaro, da parte sua, dopo il fallito attentato, è stato condotto in una località distante da Siracusa per essere meglio protetto dai Carabinieri. Il dicianniovenne rimane comunque sempre agli arresti domiciliari ma viene trattato come un testimone di giustizia, almeno fino a quando lui stesso non farà richiesta di essere ammesso al programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. Ciò sta a preludere che ci sarà quanto prima una retata di spacciatori di sostanze stupefacenti, in gran parte tutti amici e compagni di merenda di Emanuele Gallaro.