Accogliendo l’istanza dell’avvocato Domenico Mignosa, i giudici del Tribunale penale (presidente, Alessandra Gigli; a latere, Anna Pappalardo e Antonella Coniglio) hanno revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata a Salvatore Brancato, accusato di estorsione ai danni del rivenditore di auto e moto Marco Montoneri, sostituendola con quella meno afflittiva dell’obbligo di presentazione giornaliera alla Polizia giudiziaria. Brancato aveva ottenuto gli arresti domiciliari a seguito dell’udienza preliminare svoltasi dinanzi al Gup del Tribunale di Catania, dopo aver soggiornato per oltre sei mesi nella Casa circondariale di Cavadonna. A processo iniziato, nel corso del quale sono stati già esaminati Marco Montoneri,
sua moglie, il sostituto commissario Paolo Lo Bianco e il pentito-imputato Giuseppe Raffa, i giudici hanno ritenuto di rimettere in libertà il Brancato dal momento che nessuno dei testimoni del Pubblico Ministero Andrea Ursino lo ha accusato di altri fatti rispetto all’unico episodio che gli viene contestato e cioè di aver preso una Wolksvagen e di non averla interamente pagata al Montoneri. Come agli altri imputati alla sbarra, anche al Brancato viene contetata l’aggravante di cui all’articolo 7 in quanto considerato organico al clan mafioso “Bottaro-Attanasio”.