Siracusa. Vi ricordate il caso giudiziario relativo all’acquisizione di un chiosco di Noto da parte dell’esponente del clan Trigila, Waldker Albergo? Non fu una estorsione nè ci fu l’acquisizione con metodi mafiosi da parte di Waldker Albergo. Lo stesso Vito Genova, ex proprietario del chiosco per la somministrazione di bevande e tazzine di caffè, ha negato di essere stato sottoposto alla pratica del pizzo nè di essere stato costretto con la minaccia a firmare l’atto di cessione del suo punto vendita alla famiglia di Waldker Albergo. Conclusioni? Il Commissariato di Polizia prese un abbaglio. Il Pubblico Ministero Andrea Bonomo ha chiesto l’assoluzione di Waldker Albergo. Lo stesso magistrato della Procura distrettuale antimafia di Catania
ha chiesto, però, la condanna di Albergo per il reato di associazione mafiosa, sollecitando il Tribunale a infliggergli due anni e sei mesi di reclusione a titolo di continuazione con la sentenza del processo “Nemesi”, e altri due anni e sei mesi li ha chiesti sempre per Waldker Albergo per appropriazione indebita. Il Pubblico Ministero ha chiesto l’assoluzione di Corrado Albergo e Rosario Montesano dall’accusa di attentato incendiario dell’auto di Vito Genova, non aver commesso il fatto, mentre ha chiesto la condanna di Concetta e Salvatore Albergo, auspicando per il primo otto mesi di reclusione e un anno per la seconda.
Il processo riprenderà il 3 marzo per le arringhe dell’avvocato Domenico Mignosa, Sebastiano Troia e Nunzio Cancemi.