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Sul tetto nascondeva 14 chili di hashish: due anni e 8 mesi

CronacaSul tetto nascondeva 14 chili di hashish: due anni e 8 mesi

I Carabinieri del Comando provinciale di Siracusa, sulla base di alcune soffiate, il giorno di ferragosto dell’anno scorso, si recarono alla Borgata e bussarono alla porta della casa in cui risiedeva Giuseppe Di Falco, 45 anni. Entrati nella camera da letto, sul comodino i militari rinvenivano un piccolo quantitativo di hashish e, ritenendo incoraggiante la scoperta, iniziavano ad estendere la perquisizione nei restanti vani della casa. A quel punto, il Di Falco, temendo che potessero smantellargli la casa, pensò bene di indicare il luogo dove aveva custodito tutti i panetti di hashish. D’altra parte non ebbe altra scelta. I Carabinieri praticamente sapevano quanta droga si trovasse all’interno di quella casa. Restava da controllare soltanto il tetto e quando ci arrivarono 

gli investigatori dell’Arma non ebbero a sudare le classiche sette camicie, perchè i panetti di hashish non accatastati e bene in vista. Così, dopo aver sequestrato i panetti di hashish, per un peso complessivo di 14 chilogrammi, i Carabinieri ammanettavano Giuseppe Di Falco che, dopo l’udienza di convalida, venne rispedito nella propria abitazione agli arresti domiciliari. Mercoledì mattina 11 marzo, si è celebrato il processo con rito abbreviato. Il Pubblico Ministero Andrea Palmieri, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna di Di Falco alla pena di quattro anni di reclusione senza la concessione delle attenuanti generiche. Il difensore del Di Falco, avvocato Junio Celesti, si è battuto per il riconoscimento delle generiche e per una pena non superiore ai due anni. Il Giudice dell’udienza preliminare Patricia Di Marco ha invece premiato il buon comportamento processuale del Di Falco e, nel riconoscerlo colpevole di detenzione ai fini di spaccio dei 14 chili di hashish, gli ha irrogato la pena di due anni e otto mesi di reclusione e la multa di quattro mila euro.