Siracusa-Catania. Sono stati “liberati” i tre presunti pusher di Lentini contro i quali il Giudice delle indagini preliminari Carmen Scapellato aveva firmato tre provvedimenti, uno dei quali agli arresti domiciliari e i restanti due colpiti dai provvedimenti di obbligo di dimora nel comune di Lentini e di firma presso la Polizia Giudiziaria. Lo stesso Gip Scapellato, a distanza di pochi giorni dall’aver fatto notificare le tre misure cautelari, accogliendo le istanze presentate dall’avvocato Antonio Meduri e dall’avvocato Giuseppe Fisicaro, ha revocato gli arresti domiciliari applicati a Edoardo Mendola, 23 anni, così come ha revocato la misura dell’obbligo di firma presso il Commissariato della Polizia di Stato di Lentini per Nicolas Sanzaro. I due Sia Edoardo Mendola, assistito dall’avvocato Antonio Meduri, che Nicolas Sanzaro, difeso dall’avvocato Giuseppe Fisicaro, non risiedono allo stato a Lentini ma si sono trasferiti in una città del nord Italia per motivi di lavoro. Onde evitare che i rispettivi clienti venissero licenziati i difensori di Mendola e di Sanzaro hanno immediatamente avanzato istanza di revoca dei provvedimenti emessi nei loro confronti e il Gip Scapellato, ritenendo non sussistente nè il rischio di reiterazione del reato, né il rischio di fuga nè il pericolo dell’inquinamento delle prove, ha ordinato l’immediata scarcerazione del lentinese colpito dalla misura cautelare degli arresti domiciliari così come ha annullato la misura dell’obbligo di firma che aveva disposto per Nicolas Sanzaro.
L’avvocato Antonio Sferrazzo, difensore del lentinese Alfio Amato, nei cui confronti il Gip Scapellato aveva disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Lentini, si è rivolto invece al Tribunale del Riesame di Catania, chiedendo che venisse annullata l’ordinanza del Gip del Tribunale di Siracusa. L’istanza dell’avvocato Antonio Sferrazzo è stata accolta dai giudici del Riesame di Catania, che hanno annullato la misura dell’obbligo di dimora emesso a carico di Alfio Amato. Il Riesame ha reso noto soltanto il provvedimento ma non la motivazione, ma c’è da ritenere che il Collegio ha condiviso le lagnanze del difensore dell’indagato in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di reità. Per il difensore di Alfio Amato erano piuttosto carenti gli indizi per poter sostenere che il suo assistito fosse dedito allo spaccio degli stupefacenti.
I tre lentinesi sono stati denunciati, assieme ad altre nove compaesani, dagli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Lentini nell’ambito di una indagine volta a stroncare lo spaccio di sostanze stupefacenti in una piazza del comune leontino. Delle dodici misure cautelari richieste dal Commissariato di Lentini e dal Pubblico Ministero Gaetano Bono, il Gip Carmen Scapellato ne aveva rigettato nove per assoluta carenza di indizi e ne aveva accolto tre, appunto quelle emesse a carico di Edoardo Mendola, Alfio Amato e Nicolas Sanzaro, ritenendo che fossero sussistenti gli indizi di reità.
L’indagine, svolta dagli agenti del Commissariato di Lentini, è iniziata nel 2019 e si è conclusa tra aprile e maggio del 2020 con la presentazione di un dossier alla Procura della Repubblica di Siracusa. Le indagini degli investigatori della Polizia di Stato sono state coordinate dal Pubblico Ministero Gaetano Bono, il quale ha poi avanzato all’Ufficio del Gip la richiesta di applicazione delle misure cautelari a carico dei dodici presunti spacciatori di dosi di cocaina. Il Gip Carmen Scapellato, dopo aver esaminato la corposa documentazione prodotta dai poliziotti del Commissariato di Lentini, ha ritenuto assolutamente insussistenti i gravi indizi nei confronti di nove persone sospettate di avere ceduto dosi di “neve” ai tossici che amano sniffare la cocaina, per cui ha rigettato la richiesta avanzata dal magistrato della Procura della Repubblica di Siracusa. Lo stesso Gip Scapellato ha invece ritenuto sussistenti, ma limitatamente ad alcune ipotesi di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, per Edoardo Mendola, nei cui confronti ha emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari, e per Alfio Amato e Nicolas Sanzaro, disponendo per il primo l’obbligo di dimora nel comune di Lentini e per il secondo l’obbligo di firma presso il Commissariato di Polizia di Lentini.