Siracusa. Questa mattina è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia il trentenne Gaetano Tringali, arrestato nella serata del 7 febbraio scorso, dalla Polizia di Stato in esecuzione all’Ordinanza di custodia Cautelare degli arresti domiciliari perché accusato di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di una pistola, minacce aggravate dall’uso dell’arma e danneggiamento aggravato. IL provvedimento restrittivo è stato emesso dal Giudice delle indagini preliminari Carmen Scapellato su conforme richiesta del Pubblico Ministero Marco Dragonetti.
Gaetano Tringali, assistito dall’avvocato Giorgio D’Angelo, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha deciso di rendere delle dichiarazioni spontanee, durante le quali ha ammesso la detenzione ed il porto della pistola e di avere esploso alcuni proiettili contro la finestra e la porta di casa di un suo conoscente, senza specificare però come si è procurato l’arma e il motivo della lite con il padrone di quella casa ubicata al Bronx e i due amici di quest’ultimo. L’indagine ha ad oggetto i fatti consumatisi nella notte del 21 ottobre 2021 quando, alle ore 4:30 circa, personale delle Volanti e della Squadra Mobile intervenne in un condominio del quartiere “Bronx” a seguito di segnalazione di esplosione di colpi d’arma da fuoco.
Giunti prontamente sul posto, gli operatori reperirono alcuni bossoli e delle cartucce, e furono riscontrati segni assolutamente compatibili con degli spari sia sulla finestra dello stabile, posta fra l’ingresso ed il primo piano, sia sul portone.
Dalle attività esperite emerse che all’interno dell’abitazione teatro dell’evento delittuoso, ove stavano trascorrendo la serata convivialmente il proprietario di casa e due suoi ospiti, arrivarono Gaetano Tringali e la polacca Soia Caterina Brada una donna. Nel bel mezzo della conversazione, però, nacque tra i presenti un alterco seguito da minacce effettuate anche con l’uso dell’arma, ad opera del Tringali e della polacca, per cui il padrone di casa si vide costretto a mettere alla porta la coppia. Tuttavia, Gaetano Tringali, per vendetta, prima di lasciare il luogo dell’evento delittuoso esplose dei colpi verso la porta e la finestra della casa, miracolosamente senza colpire né il padrone dell’abitazione né i suoi due ospiti, per poi darsi alla fuga unitamente alla sua amica.
Le indagini esperite nell’immediatezza consentirono, altresì, di rintracciare, nella medesima mattinata del 21 ottobre 2021, la donna presso l’abitazione di un altro amico ove, a seguito di perquisizione fu rinvenuta l’arma utilizzata per l’aggressione armata in danno dei tre amici del “Bronx”. Pertanto gli agenti della Squadra Mobile arrestarono la polacca ed Emanuele Campisi, che le aveva dato ospitalità nella sua abitazione.
Successivamente, le complesse ed articolate attività investigative, coordinate dal sostituto procuratore Marco Dragonetti, hanno consentito di acquisire gravi indizi a carico dell’uomo che effettivamente aveva esploso i colpi di pistola all’indirizzo dello stabile del Bronx. Ma il dato più sconcertante della vicenda è emerso dagli accertamenti eseguiti sulla pistola utilizzata da Gaetano Tringali. Ebbene, si trattava proprio di una un’arma in dotazione ad un appartenente alle Forze dell’ordine. Circostanza su cui proseguono le indagini vista la necessità di capire come l’uomo sia entrato in possesso di quell’arma.
Pertanto, essendo stato ripreso dalle telecamere del sistema di videosorveglianza ed essendo stato accusato dal padrone di casa e dai suoi due ospiti, la Polizia ha denunciato alla Procura della Repubblica Gaetano Tringali contro il quale il Pubblico Ministero Dragonetti ha chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari. Richiesta accolta dal Gip Carmen Scapellato il 7 febbraio e subito eseguita dalla Squadra Mobile.