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Acqua salata: il Tribunale infligge 5 anni e 6 mesi all’on. Gennuso e 4 anni e sei mesi al suo segretario factotum

CronacaAcqua salata: il Tribunale infligge 5 anni e 6 mesi all’on. Gennuso e 4 anni e sei mesi al suo segretario factotum

Siracusa. Il Tribunale ha riconosciuto colpevoli dei reati a entrambi contestati e ha inflitto cinque anni e sei mesi di reclusione all’onorevole Giuseppe Gennuso e quattro anni e sei mesi di reclusione al suo segretario factotum Walter Pennavaria. Il Collegio giudicante (presidente, Giuseppina Storaci; a latere, Giulia D’Antoni e Martina Belpasso) ha, inoltre, interdetto perpetuamente dai pubblici uffici il deputato regionale e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni in favore delle parti civili rappresentate in giudizio dall’avvocato Giovanni Giuca. A sua volta, Walter Pennavaria è stato interdetto dai pubblici per cinque anni e condannato pagare le spese processuali e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede.
I giudici sono andati bel oltre le richieste del Pubblico Ministero Marco Dragonetti che, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna di entrambi gli imputati auspicando 5 anni e 4 mesi di reclusione per Gennuso e 4 anni di reclusione per Walter Pennavaria, assistiti dagli avvocati Mario Fiaccavento e Corrado Di Stefano.
All’ex parlamentare di Forza Italia, nella sua qualità di amministratore di fatto del Consorzio Granelli e della Granelli Gestione Acquedotto srl e della Commerciale Siderurgica e al Pennavaria, nella sua qualità di amministratore legale del Consorzio Granelli, il Pubblico Ministero Tommaso Pagano ha contestato i reati di avere adulterato, “prima che fosse distribuita ai clienti allacciati alla rete idrica a servizio delle abitazioni in contrada Granelli e zone limitrofe, acqua proveniente dall’acquedotto del Comune di Ispica facendo in modo che entrasse in contatto e dunque si mischiasse con acqua priva dei requisiti di potabilità proveniente da un pozzo sito in contrada Chiappa, in territorio di Pachino, rendendola così pericolosa per la salute pubblica”, nonché di truffa aggravata per avere “con artifici e raggiri, consistiti nell’avere promesso di vendere ai clienti allacciati alla rete idrica a servizio delle abitazioni in contrada Granelli e zone limitrofe, acqua potabile proveniente dall’acquedotto di Ispica, mentre avevano invece distribuito acqua idrica aspirata dal pozzo di contrada Chiappa non idonea al consumo umano, omettendo di informarli della diversa qualità e provenienza dell’acqua, inducendo in errore i clienti”.
I fatti sono stati commessi dal 2013 al 5 ottobre 2015.
Parti offese in questo processo sono Giombattista Piazzese, residente a Rosolini, assistito dall’avvocato Giovanni Giuca e l’Associazione Codici Onlus con sede in Roma e l’Associazione Codici Onlus Sicilia con sede in Palermo, entrambe assistite dall’avvocato Mario Emanuele Campione.
I due imputati, che sono stati colpiti dal Gip Andrea Migneco dalla misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Pachino, hanno sempre respinto gli addebiti, protestandosi innocenti. I loro difensori, al termine delle arringhe difensive, hanno infatti chiesto l’assoluzione con formula piena di Gennuso e di Pennavaria.
Il Pubblico Ministero Tommaso Pagano, che ha diretto le indagini espletate dagli investigatori del Nictas e della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica, ha sempre sostenuto di avere in mano le prove per dimostrare la colpevolezza di Gennuso e del suo segretario. E le analisi sui campioni d’acqua prelevati dal pozzo dicono che l’acqua che sgorgava dai rubinetti nelle case degli abitanti di contrada Granelli era fortemente inquinata. Secondo il Pubblico Ministero Pagano il deputato Gennuso e il suo segretario Pennavaria lo sapevano. Ne erano a conoscenza dal giorno in cui il sindaco del Comune di Ispica aveva fatto cessare il rifornimento dell’acqua al pozzo gestito dal parlamentare regionale. Da Ispica era arrivata sempre acqua potabile e pulita e non c’erano state lamentele da parte di nessuno. Poi, quando il contratto di fornitura dall’acquedotto comunale di Ispica fu stracciato per inadempienze di Gennuso e socio, iniziarono i problemi e nelle case degli abitanti di contrada Granelli è arrivata sempre acqua non salubre, altamente inquinata, pericolosa per i residenti delle zone residenziali di Pachino e dintorni.