Siracusa. Il Pubblico Ministero Andrea Palmieri ha derubricato da tentato omicidio a lesioni personali gravissime il reato di cui debbono rispondere i fratelli Sebastiano e Vincenzo Lucca, rispettivamente di 32 e 31 anni, nei confronti dei quali il Giudice delle indagini preliminari Carmen Scapellato ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari per Sebastiano Lucca, autore materiale dell’accoltellamento ai danni di un pregiudicato di Sortino, mentre ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di Portopalo per suo fratello Vincenzo Lucca. La nuova qualificazione del reato è stata effettuata a seguito della decisione dei medici curanti della vittima dell’accoltellamento, i quali hanno sciolto la riserva sulla prognosi e hanno dichiarato guaribile il ferito in 40 giorni, salvo complicazioni. I due fratelli Lucca, assistiti dall’avvocato Federico Cassarino, hanno dichiarato di avere reagito alle reiterate aggressioni del pregiudicato di Sortino ai danni del loro padre. Sebastiano Lucca, autore materiale dell’accoltellamento, ha sostenuto che da tre anni a questa parte il pregiudicato aggrediva verbalmente e, a volte fisicamente, suo padre per cui, avendolo minacciato anche il giorno della festa di San Giuseppe, lui e suo fratello Vincenzo si sono recati nel bar di Sortino dove il loro papà era stato umiliato per l’ennesima volta dal violento rivale. “Non è stata una spedizione punitiva” – hanno dichiarato innanzi al Gip Carmen Scapellato i fratelli Lucca. “Noi volevamo chiedere a questo signore il motivo che lo spingeva a denigrare e minacciare nostro padre. Lui, che pensa che tutta Sortino ce l’ha con lui, ha assunto un atteggiamento aggressivo nei nostri confronti pensando che ce la saremmo fatta a gambe perché avevamo paura di lui. Dalle parole siamo passati ai fatti ingaggiando con il nostro antagonista una colluttazione. Poi io ho perso la testa – ha detto Sebastiano Lucca – e ho estratto il coltello con il quale ho colpito alla schiena l’uomo con cui stavo litigando. Con senno di poi ammetto di aver sbagliato perché sono sceso al suo stesso livello. Sia io che mio fratello Vincenzo siamo due perone estranee a vicende di malavita. I due giorni trascorsi in carcere ci hanno fatto capire l’errore che avevamo commesso. Per nostra fortuna l’accoltellato non versa più in prognosi riservata” – hanno dichiarato Sebastiano Lucca e suo fratello Vincenzo. All’udienza di convalida il Giudice delle indagini preliminari Carmen Scapellato ha disposto gli arresti domiciliari per Sebastiano Lucca da espiare nella sua residenza di Sortino, mentre per suo fratello Vincenzo Lucca ha deciso di sottoporlo alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Portopalo dove l’indagato abita.
Il sanguinoso episodio si è verificato nel pomeriggio di domenica all’interno di un bar di Sortino, comune dove risiedono il padre e la vittima dell’accoltellamento nonché uno dei due fratelli Lucca. Secondo quanto accertato dai Carabinieri Vincenzo Lucca da Portopalo di Capo Passero si era recato a Sortino per festeggiare la festa del papà insieme al proprio fratello Sebastiano e agli altri componenti della famiglia, tutti residenti a Sortino. Da quanto accertato dai Carabinieri della Stazione di Sortino, i due fratelli Lucca, appena informati dell’aggressione subita dal loro padre si sono recati presso un bar del centro cittadino per chiedere conto e soddisfazione al 46enne, un pregiudicato del posto, che aveva aggredito il loro papà. Tra i fratelli Lucca e il pregiudicato è scoppiata una lite e successivamente i contendenti dalle parole sono passati ai fatti, ingaggiando una colluttazione.
Secondo i Carabinieri I due fratelli Lucca hanno prima percosso con calci e pugni la vittima, colpendola anche con una sedia e un tavolino del bar e, successivamente, Sebastiano Lucca ha colpito l’uomo più volte alla schiena con un coltello di 30 centimetri, estratto dalla tasca.
Nella foga della lite, l’aggressore armato di coltello colpiva anche suo fratello Vincenzo provocandogli un lieve taglio alla mano sinistra, mentre la vittima oltre ad un trauma cranico, subiva varie ferite lacero contuse alla schiena e alla spalla sinistra ed era stata ricoverata in prognosi riservata presso una struttura sanitaria, ma non è in pericolo di vita.
I due fratelli sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Cavadonna a disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa. Il Pubblico Ministero Andrea Palmieri, oltre alla convalida dell’arresto, ha chiesto al Gip Carmen Scapellato di applicare ai fratelli Lucca la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il difensore dei fratelli Lucca non si è opposto alla convalida dell’arresto ma ha chiesto al Gip di scarcerare i suoi assistiti e di non applicare comunque una misura cautelare coercitiva. Il Gip Scapellato ha accolto la richiesta dell’avvocato Federico Cassarino tesa ad ottenere l’immediata scarcerazione di Vincenzo e Sebastiano Lucca, che sono usciti immediatamente dalla Casa Circondariale di Cavadonna. Per la salvaguardia delle esigenze cautelari il Gip Scapellato ha disposto gli arresti domiciliari soltanto per l’accoltellatore della persona offesa e l’obbligo di dimora per Vincenzo Lucca.