Siracusa. Hanno patteggiato i due pachinesi trovati in possesso di sostanze stupefacenti nel corso del blitz antidroga effettuato lo scorso 4 marzo negli alloggi popolari di Via Mascagni dai Carabinieri della Compagnia di Noto, coadiuvati dalle Compagnie di Augusta e Siracusa, dalla Compagnia d’Intervento Operativo di Palermo, dallo Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sicilia, dal Nucleo Cinofili di Nicolosi (CT) e da un elicottero del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania-Fontanarossa, unitamente a personale del fornitore di energia elettrica.
Nel corso dell’operazione sono stati arrestati Corrado Alfa e Antonio Crisafi, rispettivamente di 25 e 28 anni, per detenzione di sostanze stupefacenti in quanto trovati in possesso il primo di 500 grammi di marijuana e il secondo di 100 grammi di hashish.
Dopo l’arresto i due pachinesi, lo scorso 5 marzo, sono stati processati per direttissima: Corrado Alfa, difeso dall’avvocato Paolo Caruso Verso e Antonio Crisafi, assistito dall’avvocato Salvatore Di Fede, sono comparsi dinanzi al Giudice Monocratico Giulia D’Antoni, che ha convalidato l’arresto e ha deciso di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari a Corrado Alfa, chiamato a rispondere del reato di detenzione di 500 grammi di marijuana, mentre ha disposto l’immediata liberazione di Antonio Crisafi, che rispondeva di detenzione illegale di 100 grammi di hashish. A quest’ultimo il giudice ha applicato la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Pachino, con l’ulteriore obbligo di rincasare alle ore 18 e di non uscire di casa prima delle ore 7 del mattino successivo.
Nella giornata di lunedì 28 marzo i due pachinesi hanno patteggiato la pena: Corrado Alfa si è visto applicare un anno di reclusione, la multa di 4000 euro, la sospensione condizionale della condanna e l’immediata liberazione dagli arresti domiciliari. E’ stato il difensore di fiducia di Corrado Alfa, avvocato Paolo Caruso Verso, ad avere effettuato la trattativa con il Pubblico Ministero Silvia D’Armento, che ha accolto la proposta del giovane penalista. Per quanto riguarda Antonio Crisafi il Giudice Monocratico Giulia D’Antoni gli ha applicato la pena di otto mesi di reclusione, come richiesto sia dal Pubblico Ministero Silvia D’Armento sia dal suo difensore di fiducia, avvocato Salvatore Di Fede. Il pachinese Crisafi, che si è visto attenuare il reato in quanto il Pubblico Ministero ha gli ha riconosciuto il quinto comma dell’articolo 73 della legge sugli stupefacenti, non ha potuto conseguire il beneficio della sospensione condizionale della pena a causa dei precedenti penali che annovera.