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Citato a giudizio per direttissima il pregiudicato che deteneva in casa in casa 5 Kg e mezzo di fumo e due pistole

CronacaCitato a giudizio per direttissima il pregiudicato che deteneva in casa in casa 5 Kg e mezzo di fumo e due pistole

Siracusa. Il pregiudicato Giuseppe Stivala, siracusano di 52 anni, arrestato assieme al figlio minorenne di 17 anni, verrà processato lunedì 4 aprile dai giudici del Tribunale Penale (presidente, Carla Frau; a latere, Giuliana Catalano e Liborio Mazziotta). Sebbene arrestato lo scorso 10 marzo dai Carabinieri della Tenenza di Floridia e dai militari del Nucleo Operativo del Comando provinciale, l’uomo è stato citato per direttissima dalla Procura della Repubblica per rispondere innanzi al Collegio penale dei reati di detenzione di circa 5 chili e mezzo di hashish e 15 grammi di marijuana, e 2 pistole calibro 7,65 e calibro 22. La posizione del figlio è stata stralciata da quella del padre e di lui si occuperà il Tribunale dei minori di Catania.
L’arresto di padre e figlio è avvenuto il 10 marzo a seguito di una perquisizione domiciliare effettuata dai Carabinieri di Floridia e dei loro colleghi del Nucleo Operativo di Siracusa per verificare l’attendibilità della “soffiata” di un confidente fatta ai militari della Tenenza di Floridia, secondo il quale nell’abitazione di Giuseppe Stivala, ubicata in Via San Giorgio Martire, veniva nascosto un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti. Quando i Carabinieri citofonavano dalla casa s’affacciava Giuseppe Stivala chiedendo ai militari di attendere alcuni minuti il tempo necessario per rinchiudere in un casotto i due cani pitbull che erano piuttosto aggressivi. Im realtà lo Stivala intendeva ritardare l’irruzione dei Carabinieri per fare sparire dalla casa le sostanze stupefacenti e le pistole che custodiva propria abitazione. Ha poi incaricato il proprio figlio diciassettenne di prendere un contenitore di plastica di colore marrone al cui interno complessivo di cinque chili e 500 grammi e, completata l’operazione, ha detto al ragazzo di fuggire dal retro. Giuseppe Savasta non aveva previsto che anche nel retro della propria casa potessero trovarsi alcuni Carabinieri. Lui non li aveva previsti ma l’ufficiale dell’Arma che dirigeva le operazioni li aveva diligentemente previsti. Il figlio diciassettenne, infatti, è stato bloccato da un carabiniere che poi lo ha condotto nell’abitazione dove è stata eseguita la perquisizione personale e quella della stanzetta da lui occupata. Il ragazzo era complice del padre e per questo motivo è stato arrestato e successivamente rinchiuso in un centro di accoglienza, come disposto dalla Procura presso il Tribunale di Catania. Nella tasca dei pantaloni il ragazzo custodiva 90 grammi di hashish mentre nella cassettiera della sua stanza i militari rinvenivano una rivista intrisa di sostanza stupefacente e un coltellino con fresche tracce di “fumo”. Nella camera da letto di Giuseppe Stivala veniva rinvenuta una pistola lanciarazzi. Completate le perquisizioni I Carabinieri associavano nella Casa Circondariale di Cavadonna Giuseppe Stivala, come disposto dal magistrato di turno alla Procura della Repubblica.
Questa mattina, sabato 12 marzo, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto. Il Giudice delle indagini preliminari Salvatore Palmeri ha accolto integralmente le richieste del Pubblico Ministero mentre ha disatteso quelle avanzate dal difensore dello Stivala, avvocato Junio Celesti. Il Gip Palmeri ha convalidato l’arresto di Giuseppe Stivala e ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere.
Sarà l’avvocato Junio Celesti a difendere Giuseppe Stivale.