Siracusa. Fabio Caldarella, 55 anni, accusato di detenzione di due pistole e di due carabine ad aria compressa nonché di 250 grammi di esplosivo da cava, ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Ma il Tribunale (presidente, Carla Frau; a latere, i giudici Giuliana Catalano e Liborio Mazziotta) hanno deciso di fare effettuare una perizia balistica sulle due pistole con matricola abrasa e sull’esplosivo da cava e hanno rinviato il processo a lunedì della prossima settimana per conferire l’incarico o ai Carabinieri del Ris oppure alla Polizia Scientifica oppure ad un libero professionista. Prima dell’udienza dell’11 aprile, il Collegio sceglierà gli esperti cui affidare l’incarico di effettuare la perizia balistica. D’altra parte non c’è alcuna fretta di celebrare il processo con rito abbreviato in considerazione del fatto che l’imputato si trova in stato di libertà, essendo stato scarcerato all’udienza di convalida dell’arresto dal dal Giudice delle indagini preliminari Salvatore Palmeri che rigettò la richiesta del Pubblico Ministero tesa ad ottenere la misura della custodia in carcere per Fabio Caldarella in quanto assolutamente incensurato.
Ad avanzare la richiesta del rito abbreviato è stato il difensore del Caldarella, avvocato Junio Celesti. E l’imputato, che era presente in aula, ha confermato, per cui, dopo che verrà depositata la perizia balistica, il processo a carico del Caldarella verrà definito.
L’arresto di Fabio Caldarella venne effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, supportati dal Nucleo Cinofili di Nicolosi, dallo Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sicilia e dagli Artificieri del Comando Provinciale di Catania il 10 marzo scorso.
Nel corso della perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno rinvenuto all’interno di un barattolo, collocato all’esterno di un magazzino attrezzi, una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa. A pochi metri di distanza dal magazzino i Carabinieri hanno rinvenuto una seconda pistola semiautomatica con cinque cartucce calibro 6,35 e, successivamente in un appezzamento di terreno recintato, sempre di proprietà di Fabio Caldarella, un barattolo di vetro l’esplosivo da cava, immediatamente preso in custodia dagli artificieri per provvedere alla distruzione in sicurezza.
L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Siracusa, era stato tradotto in carcere. Ma il 12 marzo, giorno in cui si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto avvenuto 48 ore prima, Fabio Caldarella venne scarcerato dal Gip Palmeri che gli applicò la misura non afflittiva dell’obbligo di presentazione giornaliera presso il Comando provinciale dei Carabinieri.