Siracusa. Il Tribunale (presidente, Carla Frau; a latere, i giudici Giuliana Catalano e Liborio Mazziotta) ha assegnato l’incarico ad un professionista stretto collaboratore del Nucleo Ris dei Carabinieri di effettuare la perizia balistica sulle due pistole con matricola abrasa e sull’esplosivo da cava rinvenuti in alcuni locali di proprietà dell’incensurato Fabio Caldarella, 55 anni. Il perito nominato dal Collegio giudicante dovrà dire se le due armi sono pulite o se siano state utilizzate in occasione di eventi delittuosi e se l’esplosivo possa essere analogo a quello che il racket del pizzo ha fatto brillare nel capoluogo aretuseo in occasione di attentati dinamitardi ai danni di esercizi commerciali. Il perito ha accettato l’incarico e ha promesso che prima della fine di maggio depositerà la perizia. Alla luce dell’impegno assunto dal perito il Tribunale ha rinviato il processo a carico di Fabio Caldarella all’udienza del 30 maggio.
L’imputato ha già chiesto, tramite il suo difensore di fiducia, avvocato Junio Celesti, di essere giudicato con il rito abbreviato e se dalla perizia balistica non dovessero saltare fuori elementi che potrebbero aggravare la sua posizione processuale, il Tribunale porterà a conclusione il processo come auspicato dall’imputato.
L’arresto di Fabio Caldarella venne effettuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, supportati dal Nucleo Cinofili di Nicolosi, dallo Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Sicilia e dagli Artificieri del Comando Provinciale di Catania il 10 marzo scorso.
Nel corso della perquisizione domiciliare i Carabinieri hanno rinvenuto all’interno di un barattolo, collocato all’esterno di un magazzino attrezzi, una pistola semiautomatica calibro 7,65 con matricola abrasa. A pochi metri di distanza dal magazzino i Carabinieri hanno rinvenuto una seconda pistola semiautomatica con cinque cartucce calibro 6,35 e, successivamente in un appezzamento di terreno recintato, sempre di proprietà di Fabio Caldarella, un barattolo di vetro l’esplosivo da cava, immediatamente preso in custodia dagli artificieri per provvedere alla distruzione in sicurezza.
L’arrestato, su disposizione del magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Siracusa, era stato tradotto in carcere. Ma il 12 marzo, giorno in cui si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto avvenuto 48 ore prima, Fabio Caldarella venne scarcerato dal Gip Palmeri che gli applicò la misura non afflittiva dell’obbligo di presentazione giornaliera presso il Comando provinciale dei Carabinieri.