Non sei abbonato

Caro lettore, non puoi leggere le notizie perché non possiedi un abbonamento attivo.

Attiva un abbonamento

Blitz antidroga “Megara”: dalla Corte d’Appello ridotta la pena ai 5 appellanti contro la sentenza del Gup Cannella

CronacaBlitz antidroga “Megara”: dalla Corte d'Appello ridotta la pena ai 5 appellanti contro la sentenza del Gup Cannella

Catania. Per i cinque imputati processati con rito abbreviato, tre dei quali condannati in primo grado per traffico di sostanze stupefacenti e i restanti due per detenzione e spaccio di droga, è stata pronunciata la sentenza da parte dei giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Catania. Il processo di secondo grado si è concluso con la condanna dei cinque imputati coinvolti nell’operazione antidroga denominata “Megara” ma la pena è stata ridotta a tutti indistintamente, sia ai tre accusati di traffico di droga sia ai due che rispondevano di violazione dell’articolo 73 della legge sugli stupefacenti. La Corte d’Appello ha, infatti, riformato la sentenza emessa dal Gup di Catania Carlo Cannella, a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato. Il Gup Cannella aveva inflitto la pena di 14 anni e quattro mesi di reclusione ad Angelo Boscarino, 34 anni, come promotore del traffico di droga; nonchè aveva condannato alla pena di sette anni ed otto mesi di reclusione ciascuno Felice Coniglio, 38 anni e Salvatore Rasizzi, 28 anni, stretti collaboratori del Boscarino. Il Gup Cannella aveva inflitto la pena di cinque anni di reclusione e la multa di trentamila euro al siracusano Angelo Messina, 75 anni e la pena di tre anni e otto mesi di reclusione e la multa di ottomila euro a Antonino Montagno Bozzone, 32 anni, di Villasmundo, entrambi riconosciuti colpevoli di detenzione e spaccio di droga. Il Montagno Bozzone venne assolto dal reato di traffico di droga dal Gup Cannella.
I giudici della Corte d’Appello di Catania, concedendo a tutti gli imputati le attenuanti generiche, ha inflitto ad Angelo Boscarino la pena di 7 anni e otto mesi di reclusione; a Salvatore Rasizzi ha ridotto la pena a sette anni e due mesi di reclusione; a Felice Coniglio ha irrogato la pena di sette anni di reclusione; ad Angelo Messina la pena è stata rideterminata in anni due e quattro mesi di reclusione e alla multa di dodicimila euro; infine, ad Antonino Montagno Bozzone è stata inflitta la pena di due anni e otto mesi di reclusione e alla multa di ottomila euro.
Il Montagno, tuttora detenuto in quanto sta scontando delle condanne definitive complessivi cinque anni e quattro mesi di reclusione, è difeso dall’avvocato Geraldo Pitruzzello. L’anziano spacciatore di droga Angelo Messina, che si è visto riconoscere le attenuanti generiche dichiarate equivalenti alle circostanze aggravanti, è assistito dagli avvocati Giambattista Rizza e Junio Celesti. Gli altri imputati, in prevalenza residenti a Priolo Gargallo, sono stati difesi dagli avvocati Francesco Antille e Puccio Forestiere.
Inizialmente gli arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Megara” erano undici. Alcuni hanno patteggiato la pena, altri invece sono tuttora sotto processo innanzi ai giudici del Tribunale di Siracusa. I poliziotti del Commissariato di P.S. di Priolo Gargallo arrestarono per traffico e spaccio di droga Angelo Boscarino, 34 anni; Vincenzo Annino, 28 anni; Felice Coniglio, detto Massino, 38 anni: Marco Tempra, 31 anni; Antonino Montagno Bozzone, 30 anni; Salvatore Rasizzi, 28 anni; Antonino Rasizzi, 52 anni; Manuel Pisano, 32 anni; Angelo Messina, 75 anni; Christian De Simone, 39 anni e Fabio De Simone, 47 anni.
Gli arresti scattarono a seguito delle risultanze investigative e ad eseguirli furono gli agenti del Commissariato di Polizia di Priolo Gargallo. La complessa attività investigativa, svolta avvalendosi sia di metodi tradizionali che di supporti tecnici, ha disvelato l’esistenza di due organizzazioni criminali dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti a Priolo Gargallo. Le bande criminali, riconducibili ai componenti della famiglia De Simone e della famiglia Boscarino, ben note nell’ambiente dei consumatori di stupefacenti, avevano trovato nel circondario priolese e in alcune zone della città di Siracusa, i luoghi dove poter smerciare nell’arco dell’intera giornata stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina, dotandosi di una propria organizzazione, caratterizzata dalla suddivisione dei compiti tra i sodali.
Il sodalizio, che operava su direttive dell’indagato Angelo Boscarino, individuato quale promotore dell’associazione, era composto da Marco Tempra, Salvatore Rasizzi, Vincenzo Annino, Felice Coniglio e Antonino Bozzone Montagno, principali soggetti i cui diversi ruoli erano comunque finalizzati al supporto del sodalizio per tutte le esigenze contingenti, tra le quali l’approvvigionamento dello stupefacente, per lo più hashish e marijuana, che poi veniva distribuito agli spacciatori in numerose dosi.
Fabio e Christian De Simone, operanti esclusivamente in Priolo Gargallo trattavano anche stupefacente del tipo cocaina che acquistavano da fornitori non residenti nella provincia aretusea.
Le indagini hanno inoltre consentito di appurare come i componenti del sodalizio e dei De Simone possedessero o, comunque, avessero l’immediata disponibilità di armi da fuoco: in alcune circostanze gli stessi appartenenti del gruppo criminale cedevano ad altri sodali le armi in loro possesso ed in altri casi le vendevano a chi si rivolgeva a loro per tale necessità. Il carattere armato del sodalizio e dei componenti della famiglia De Simone è stato ulteriormente riscontrato a seguito del ferimento di Ignazio D’Alfonso, avvenuto nell’ottobre 2016 a Priolo Gargallo, il quale venne attinto da alcuni colpi di arma da fuoco per non avere onorato un debito di droga assunto con i De Simone, episodio, questo, che unitamente ad altri riscontri, forniva ulteriore spunto per l’avvio dell’attività investigativa. Nel medesimo contesto di gestione dell’attività di spaccio, nell’ambito dei componenti della famiglia De Simone si verificava l’omicidio di Alessio Boscarino, fatto per il quale gli agenti del Commissariato di Priolo Gargallo hanno tratto in arresto gli esecutori dell’agguato mortale.
Nel corso dell’attività di indagine sviluppata dal Nucleo Investigativo di Siracusa durata oltre un anno dall’ottobre del 2016, sono stati sequestrati oltre 4 chilogrammi di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, ed arrestati 4 soggetti in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.