Augusta. Il Circolo Unione, presieduto a Elena La Ferla, ha invitato Mimmo Patania, docente di filosofia, a tenere un ciclo di quattro lezioni sulle “Origini della civiltà moderna. Aspetti politici, giuridici, scientifici, filosofici e antropologici dei secoli XV, XVI e XVII”. Sono state svolte già tre lezioni. Alla prima gli onori di casa sono stati fatti dalla presidente, nelle altre due dal vicepresidente Alfredo Beneventano del Bosco. La presenza di Mimmo Patania, già segretario cittadino e consigliere comunale del Partito Comunista Italiano (Pci), ha calamitato un folto pubblico che ha riempito sin dal primo appuntamento l’elegante salone del circolo, dove, nonostante gli strumenti tecnologici messi a disposizione, non si è fatto ricorso né a filmati né a diapositive (oggi chiamate slide), come ormai d’abitudine in queste circostanze. Patania ha fatto ricorso solo alla sua voce calma e suadente, da guru quasi, per tenere attentissimo l’uditorio partendo, il primo giorno, dalle basi della filosofia, la cui funzione fondamentale è quella di porsi interrogativi, di fare domande e cercare risposte. L’umanità, attraverso le domande e la ricerca delle risposte, giunge alla conoscenza. Secondo gli antichi greci, cioè coloro che hanno gettato le basi del pensiero occidentale, la conoscenza si divide in “doxa” e in “epistème”. La doxa è la conoscenza soggettiva personale, quella che oggi definiamo opinione; l’epistème è la conoscenza oggettiva, necessaria. “La conoscenza ha dato, entro certi limiti, agli esseri umani la capacità di pre-vedere e la consapevolezza di distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto”, ha sottolineato Patania, riconoscendo che “pur consapevole di ciò, l’essere umano non sempre agisce in direzione del bene, del giusto. L’essere umano è capace di coscienza morale, di capire che non tutte le cose hanno lo stesso valore, anzi hanno disvalore. Conoscere il bene e il male è la premessa perché l’uomo si realizzi”, è stata la conclusione della parte introduttiva della lezione, in cui Patania non poteva non accennare al grande maestro del dubbio che fu il filosofo Socrate, al di lui discepolo Platone, ad Aristotele, allievo di Platone, al filosofo francese Renè Descartes, in italiano Cartesio, iniziatore della filosofia moderna, e a Galileo Galilei, che ha inventato il metodo sperimentale, basilare della scienza moderna.
Provocato da una domanda, Patania ha fatto riferimento all’attuale guerra in Ucraìna, su cui – ha detto – “papa Francesco ha usato parole tali d’aver dato prova di saggezza e di lungimiranza”.
Nella seconda e nella terza lezione ha spiegato i processi storici che hanno dato vita al mondo moderno, in chiave eurocentrica, facendo riferimento alla rinascita delle città, al passaggio dal governo degli uomini al governo delle leggi, cioè dallo Stato assoluto allo Stato-nazione, dalla condizione di sudditi a quella di cittadini, e dando rilievo alla Riforma luterana, che ha rappresentato un momento fondamentale e decisivo per la costruzione della modernità.
Giorgio Càsole
(Nella foto Beneventano Del Bosco e il filosofo Patania)