Siracusa. Il Giudice delle indagini preliminari Francesco Alligo ha sostituito la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari per Adriano Caruso, 32 anni, accusato assieme a Jamel Hedili, 31 anni, di quindici furti con il metodo della spaccata ai danni di esercizi commerciali. Ad avere presentato l’istanza di concessione degli arresti domiciliari per Adriano Caruso è stato il suo difensore, avvocato Giorgio D’Angelo. Il giovane penalista, che difende pure Jamel Hedili, allo stato ha presentato l’istanza di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con i domiciliari soltanto per Adriano Caruso, in quanto la sua posizione processuale è meno grave rispetto a quella del complice.
I due ladri, entrambi residenti a Siracusa, sono stati colpiti dalla misura cautelare della custodia in carcere emessa a loro carico dal Gip Francesco Alligo che ha contestato ad entrambi di avere messo a segno una quindicina di colpi ladreschi con la tecnica della spaccata.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi la mattina del 30 maggio scorso, Jamel Hedili, e Adriano Caruso, entrambi assistiti dall’avvocato Giorgio D’Angelo, hanno negato di aver commesso i 15 furti, accollandosi la responsabilità soltanto per 8 assalti ladreschi. Tra l’altro, Jamel Hedili e Adriano Caruso, entrambi siracusani in quanto nati nel capoluogo aretuseo il primo nel 1991 e il secondo nel 1990, hanno confessato il furto commesso nel distributore di benzina Eni, sito sulla statale 114, ma hanno tenuto a puntualizzare che nei due registratori di cassa non c’era nemmeno un euro e non è affatto vero di avere rubato un centinaio di gratta e vinci. I due indagati hanno smentito clamorosamente il titolare del distributore Eni che ai Carabinieri ha dichiarato che dentro i due registratori di cassa erano custoditi oltre mille euro in contante e che ammonta a 1500 euro il valore dei gratta e vinci a suo dire rubati dai ladri autori del furto con la spaccata.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi davanti al Gip Francesco Alligo, i due arrestati, singolarmente interrogati, hanno fornito un’ampia e circostanziata descrizione degli otto colpi ladreschi ammettendo sconsolati che il “gioco non è valsa la candela”, spiegando in tal modo la loro sconfitta per avere racimolato un irrisorio bottino se si pensa alle pesanti condanne cui potrebbero essere condannati quando dovranno dare conto del loro operato nelle due settimane di pura follia durante le quali hanno commesso gli otto furti in alcune strutture ricettive tra cui il “B&B” di Via Cavour, in alcuni esercizi commerciali come la pasticceria Brancato e il Bar La Conchiglia di Viale Scala Greca e in alcuni distributori di carburanti.
Oltre ai due trentenni, dinanzi al Gip Francesco Alligo è comparsa anche la compagna di Jamel Hedili, la quale non si è però sottoposta all’interrogatorio di garanzia in quanto teme di emozionarsi o innervosirsi eccessivamente e questo, a suo avviso, potrebbe nuocere alla creaturina che porta in grembo. La donna, di 25 anni, secondo i Carabinieri ed il Pubblico Ministero Maria Chiara Vedovato, è complice dei due autori dei furti con la spaccata, fungendo da palo per segnalare l’arrivo di pattuglie dei Carabinieri o della Polizia di Stato. La venticinquenne, difesa anche lei dall’avvocato Giorgio D’Angelo, è già entrata nel nono mese di gravidanza. Nei suoi confronti il Gip Francesco Alligo ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Siracusa con il divieto di allontanarsi dal proprio domicilio nelle ore notturne.