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Augusta, Mimmo Patania chiede al sindaco Di Mare di costituirsi parte civile contro le industrie inquinanti

SocietàAugusta, Mimmo Patania chiede al sindaco Di Mare di costituirsi parte civile contro le industrie inquinanti

Augusta. L’ex segretario comunista Mimmo Patania, già consigliere comunale, è intervenuto su uno dei più seguiti social media suò “disastro ambientale” che ha portato la Procura aretusea a sequestrare l’impianto IAS. Dice Patania : “Hanno tentato di emarginarlo, isolarlo, costringerlo al silenzio, ma, per così dire, questa volta il tempo è stato “galantuomo”. Naturalmente mi riferisco alla iniziativa coraggiosa della Procura della Repubblica di Siracusa che sta “indagando” alcune delle più importanti società che operano nella zona industriale. Sembra che il sindaco e la Giunta siano caduti, dopo aver appreso questa notizia, in una specie di “blocco mentale temporaneo”, che consiste nella provvisoria perdita dell’orientamento. Per citare Freud, una forma di “spaesamento”. Per fortuna degli interessati, si tratta di una “patologia” di breve durata, legata probabilmente all’eccessiva quantità di sostanze inquinanti presenti nell’acqua e nell’aria.
La “cosa” che probabilmente ha lasciato “spaesati” sindaco e assessori è la delusione che avranno provato quando, passata la breve parentesi del disorientamento, si sono resi conto, forse, di essere stati “bidonati” dalle società, oggi indagate, che avevano sempre assicurato della inesistenza dell’inquinamento. In altri termini, la “questione inquinamento” era l’invenzione di un sacerdote esaltato e di qualche altro provocatore.
La domanda è: passato il momento dello “spaesamento”, in che modo gli amministratori si porranno di fronte alla emergenza inquinamento? Quali iniziative pensano di portare avanti, con quali forze sociali e politiche ritengono di costruire un movimento cittadino, dialogando con le associazioni ambientaliste, per far sentire la voce dei cittadini augustani a livello regionale e nazionale? Personalmente capisco la difficoltà, l’imbarazzo in cui si trovano sindaco e assessori dopo la loro richiesta di finanziamenti per coprire le spese dei festeggiamenti di San Domenico. Certo, è difficile assumere una posizione critica nei confronti di chi è stato “esaltato” per la generosità dimostrata nei confronti del Comune.
Dinanzi alla gravità della situazione che emerge dalla iniziativa della Procura della Repubblica, credo, però, che l’amministrazione comunale debba assumersi fino in fondo le proprie responsabilità dinanzi ai cittadini. È venuto il momento in cui il sindaco deve rendersi conto di aver contratto un “debito” con la città che amministra e con un sacerdote che ha avuto il coraggio di pronunciare le “parole” che altri avrebbero dovuto dire.
Certo, è impossibile prevedere quali potranno essere gli sviluppi dell’indagine della magistratura, è impossibile prevedere se questa indagine avrà ricadute sulla situazione occupazionale, già precaria, della provincia. Ed è proprio la delicatezza della situazione, con le conseguenze negative che si possono determinare, a “imporre” – su tutta questa complessa problematica riguardante due diritti fondamentali del cittadino-lavoratore (diritto al lavoro e diritto alla salute) – la necessità di consolidare il “dialogo” serio e costruttivo tra forze sindacali, amministrazioni comunali della provincia e associazioni ambientaliste. Io non sono un esperto del diritto, per cui mi astengo dal fare richieste o proposte perentorie. E, tuttavia, penso che l’amministrazione comunale dovrebbe riflettere sulla possibilità di costituirsi “parte civile” se le norme vigenti lo consentissero. Questa decisione, se giuridicamente possibile, sarebbe il segno eloquente della disponibilità da parte dell’amministrazione comunale ad assumersi la responsabilità non solo verso sé stessi, ma soprattutto verso i figli e i nipoti di tutti i cittadini ai quali va assicurata una condizione di vita più “vivibile”.
Ciò significa avere la capacità di guardare sia al presente, sia al futuro. Se, invece, l’amministrazione comunale continuasse nel suo “mutismo selettivo” sulla drammatica questione riguardante l’inquinamento, allora sarebbe del tutto legittimo accusarla di “complicità” con le società oggetto dell’indagine della Procura della Repubblica. In questo caso spero che gli “estimatori” e le “estimatrici” dell’attuale amministrazione comunale abbiano il coraggio e l’onestà intellettuale di valutare con animo sereno e imparziale. Mentre preparavo il presente post ho letto che una studentessa dell’istituto “A. Ruitz” di Augusta è stata premiata per il lavoro svolto sul tema “inquinamento”.
Non mi risulta che, fino a questo momento, il sindaco abbia organizzato una cerimonia in suo onore.
Mi sono chiesto, altresì, come mai questa studentessa, Marta Lapidoro, non ha avuto lo stesso trattamento che hanno avuto altri studenti, o atleti, che si sono distinti dal punto di vista sportivo o scolastico? Non vorrei pensare – anche se il sospetto mi rimane – che l’atteggiamento del sindaco sia stato determinato dal fatto che l’argomento trattato dalla studentessa riguarda proprio l’inquinamento e le sue conseguenze.
Si ha l’impressione che, ancora una volta, il sindaco utilizzi il metodo dei due pesi e delle due misure. Credo sia evidente a tutti, in questo caso, il fatto che manchi agli amministratori il senso dell’equilibrio, dell’imparzialità, della capacità di porsi al di sopra delle “simpatie” o “antipatie” personali del momento.
Per concludere, consiglio al sindaco e agli amministratori di mettere da parte il “principio di piacere” e fare i conti con il “principio di realtà” (Freud docet). Mimmo Patania!”
Quale sarà la reazione dell’attuale amministrazione comunale?
G. C.

(nella foto Mimmo Patania, ex segretario del Pci ad Augusta)