Catania. Capita anche ai giudici di prendere delle cantonate. Ma, per fortuna, i giudici possono sempre rimediare finchè la sentenza non diventa definitiva e, quindi, irrevocabile. La svista, piuttosto clamorosa, riguarda la posizione di un imputato siracusano coinvolto nell’operazione antidroga denominata “Bronx” L’imputato Giulio Spicuglia, riconosciuto colpevole di associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio degli stupefacenti, al termine del processo di primo grado, svoltosi innanzi al Gup del Tribunale di Catania con il rito abbreviato, venne condannato alla pena di quattordici anni di reclusione. Al processo di secondo grado svoltosi dinanzi ai giudici della terza sezione della Corte d’Appello di Catania il siracusano Giulio Spicuglia si era visto ridurre la condanna alla pena di otto anni e dieci mesi di reclusione e il suo difensore di fiducia, avvocato Junio Celesti, si era affrettato a presentare istanza di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari. Ma, con grande sorpresa, il Collegio giudicante aveva rigettato l’istanza dell’avvocato Celesti perché il reo aveva riportato una condanna a 14 anni di carcere. La stessa Corte che, riformando la sentenza del processo di primo grado, aveva ridotto la pena detentiva da espiare ad anni otto e mesi dieci di reclusione, non ricordava più di avere concesso a Giulio Spicuglia un super sconto di pena ridimensionando la portata del reato da lui commesso come venditore di droga al Bronx, quale componente del gruppo che all’epoca era gestito da Francesco Capodieci, divenuto collaboratore agli inizi del 2021.
L’avvocato Junio Celesti ha dovuto redigere una nuova istanza per fare ottenere gli arresti domiciliari a Giulio Spicuglia, precisando nel testo che l’imputato non è stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione, ma al processo di secondo grado gli è stata inflitta la pena di otto anni e dieci mesi di reclusione per cui insisteva nel richiedere la detenzione domiciliare in quanto il reato, contestato a titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti, era stato commesso il 18 febbraio 2018 per cui da allora ad oggi sono trascorsi quattro anni e quattro mesi.
Questa volta il relatore della sentenza del processo di appello, dottoressa Anna Maggiore, non è incappata in una nuova svista e ha dato l’ok alla sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari in favore del siracusano Giulio Spicuglia, che a distanza di poche ore dalla firma del provvedimento giudiziario ha potuto lasciare il carcere per rientrare presso la sua abitazione di Siracusa.
Al termine del processo di secondo grado La terza sezione della Corte d’Appello di Catania ((presidente Carmela La Rosa, a latere, Francesca Cercone e Anna Maggiore) ha inflitto al collaboratore di giustizia Francesco Capodieci la pena di 20 anni di reclusione in continuazione (3 anni e 4 mesi in meno rispetto alla condanna di primo grado). Stessa pena (ridotta di 3 anni) per Riccardo Di Falco. Riformata in meglio anche la condanna per Giancarlo De Benedictis a 19 anni e 4 mesi di reclusione in continuazione; 8 anni e 10 mesi ciascuno per Salvatore Aimone, Christian Lanteri, Giuseppe Lauretta e Giulio Spicuglia (tutti in primo grado furono condannati a 14 anni); 9 anni e un mese per Ignazio Maltese; pene ridotte per Carmelo Di Natale, Simone Di Stefano, Carmelo Rendis e Corrado Rizza, la corte d’appello ha inflitto ciascuno la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione. A Salvatore Aparo, Carmelo Bianca, Salvatore Grancagnolo e Giampaolo Mazzeo, è stata inflitta la pena di 7 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno. Le uniche due condanne (4 anni di reclusione) confermate in appello sono quelle inflitte a Mattia Greco ed Emanuele Gallaro, entrambi collaboratori di giustizia.
Nel mese di luglio del 2019 nel processo di primo grado furono inflitti complessivamente 188 anni di reclusione ai diciotto imputati arrestati nell’ambito dell’operazione antidroga “Bronx”, accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti e associazione armata.
(nella foto Giulio Spicuglia è il terzo della seconda fila di arrestati nel blitz Bronx)