Roma. I giudici della Corte di Cassazione, prima sezione, hanno rigettato il ricorso dell’avvocato Alessandro Cotzia, del Foro di Siracusa, avverso alla condanna a 26 anni di reclusione inflitta all’egiziano Mohamed Ibrahim Abd El Motty Hamdy perché riconosciuto colpevole di avere ucciso Gianluca Bianca, comandante del motopesca “Fatima II” nel luglio del 2012. L’egiziano, detto Mimmo, è latitante da quando contro di lui e del suo connazionale Elasha Ramy Mohamed la Corte d’Appello di Catania emise un mandato di arresto europeo perché gravemente indiziati dei reati di omicidio volontario e ammutinamento. Le ricerche dell’Interpool non hanno sortito alcun risultato anche per la mancata collaborazione della polizia egiziana. Oltre contro i due egiziani, all’epoca dei fatti di 46 e 28 anni, il mandato di arresto fu emesso anche nei confronti di un tunisino di 40 anni, anche lui sfuggito alla cattura ma poi assolto dai reati di concorso in omicidio e ammutinamento dalla Corte d’Assise di Siracusa composta da Tiziana Carrubba (presidente) e Alfredo Spitaleri (giudice a latere). La sentenza della Corte d’Assise è stata poi confermata dalla Corte d’Assise di Appello di Catania e l’avvocato Rosario Giudice, che difendeva d’ufficio, l’egiziano Elasha Ramy Mohamed non propose ricorso per Cassazione per cui la condanna a 26 anni divenne esecutiva. Ma, a quanto è dato sapere, la Procura Generale della Corte d’Appello di Catania non avrebbe mai ordinato all’Interpool e alle forze dell’ordine italiane di ricercarlo e di assicurarlo alla giustizia. Il ricorso per Cassazione lo ha proposto soltanto l’avvocato Alessandro Cotzia nonostante fosse anche lui un difensore d’ufficio dell’egiziano Mohamed Ibrahim Abd El Motty Hamdy, che ha difeso senza averlo mai conosciuto e senza avergli parlato nemmeno al telefono.
Con la sentenza della prima sezione della Suprema Corte di Cassazione, emessa nella tarda serata di giovedì 30 giugno, va definitivamente agli archivi la vicenda del motopesca “Fatima II”, iscritta al Compartimento marittimo di Portopalo, e governata dal comandante siracusano Gianluca Bianca.
Il motopesca, partito dal porto di Siracusa, navigava in acque libiche quando tre marinai stranieri, ma tutt’e tre conosciuti negli ambienti della marineria di Siracusa, si rivoltarono contro il comandante Bianca e si impossessarono dell’imbarcazione. I due marinai egiziani pretendevano che il comandante annullasse la battuta di pesca per gli scarsi risultati conseguiti nei primi giorni della “caccia”, ma Bianca si oppose e quando intuì che i due egiziani stavano per aggredirlo prese la pistola e minacciò di usarla qualora i due ribelli non si fossero attenuti ai suoi ordini. Nonostante la minaccia con la pistola i due egiziani si scagliarono contro il Comandante e riuscirono a disarmarlo e l’egiziano Mohamed Ibrahim Abd El Motty Hamdy lo trafiggeva allo stomaco con una violenta coltellata. Sebbene ancora respirasse il povero Gianluca Bianca fu scaraventato in mare e da quel lontano 12 luglio 2012 il suo corpo non è stato più ritrovato.
Della tragica fine del comandante Bianca gli inquirenti e i familiari del morto ammazzato hanno appreso grazie al racconto fatto dai tre pescatori siracusani che, nel momento in cui scoppiò la sommossa, era stati fatti prigionieri dai tre compagni di lavoro protagonisti dell’ammutinamento. i quali, prendendo il controllo del natante, avrebbero costretto i tre pescatori siracusani a scendere dal peschereccio al largo delle coste greche, dove sono stati soccorsi dalle motovedette della Guardia Costiera ellenica. A distanza di alcuni giorni il Fatima II è stato ritrovato ormeggiato in un porto egiziano senza nessuno a bordo. I Pubblici Ministeri Tommaso Pagano e Claudia D’Alitto, titolari dell’inchiesta, si recarono pure in Egitto per scoprire cosa effettivamente fosse avvenuto a bordo del “Fatima II” e a seguito del ritrovamento di reperti biologici sul motopesca hanno chiesto il mandato di catture contro i due egiziani e il tunisino. Che, però, nessuno è stato in grado di eseguire.
(nella foto Gianluca Bianca, comandante del motopesca Fatima II)