Siracusa. Nell’odierna giornata di martedì 28 marzo, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto di Paolo Scarnà, residente a Francofonte, accusato di avere esploso due colpi di pistola, calibro 6,35 alle gambe di un catanese di 50 anni, attualmente ricoverato all’0ospedale di Lentini. Il pistolero si è costituito il giorno successivo alla sparatoria presso la caserma del Comandi provinciale dei Carabinieri di Siracusa, accompagnato dal suo difensore di fiducia, avvocato Junio Celesti. Ai Carabinieri ha riferito di avere esploso i colpi di pistola alle gambe del catanese perché quest’ultimo lo aveva aggredito e gli aveva assestato numerosi colpi di bastone alla testa. Paolo Scarnà ha mostrato ai carabinieri il capo e i militari hanno deciso di interrompere l’interrogatorio e hanno condotto il francofontese al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto I per farlo sottoporre a visita medica e agli eventuali accertamenti strumentali. I sanitari hanno deciso di trattenere Paolo Scarnà per farlo sottoporre alla Tac e gli hanno fatto tirare un grosso respiro di sollievo perché, aldilà di una serie impressionante di ematomi e contusioni su più parti della teca cranica, non sono emerse fratture. E, subito dopo averlo medicato, hanno consegnato lo Scarnà ai Carabinieri che, poi, dopo aver consultato il Pubblici Ministeri Chiara Valori, lo hanno condotto al carcere di Cavadonna.
E oggi pomeriggio, alle ore 14, Paolo Scarnà dagli agenti penitenziari è stato condotto alla presenza del Giudice delle indagini preliminari Andrea Migneco e, rispondendo alle sue domande, ha detto di avere litigato con il catanese per futili motivi nei pressi del Pub Bistrot e che probabilmente per l’uso di droga e per avere bevuto liquori o bevande alcoliche il suo antagonista lo ha aggredito colpendolo ripetutamente alla testa con un bastone o con un corpo contundente. Pe evitare che il suo avversario lo uccidesse ha impugnato la pistola e gli ha sparato alle gambe due pallottole. Poi, prima dell’arrivo dei Carabinieri, ha gettato la pistola e l’indomani mattina si è costituito dai Carabinieri.
Il Pubblico Ministero Chiara Valori ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, l’avvocato Junio Celesti ha chiesto al Gip di rigettare la proposta del rappresentante della pubblica accusa tesa a lasciare in carcere il suo assistito, prospettando al giudice l’ipotesi alternativa di applicare al francofontese una misura cautelare non afflittiva o, in subordine, gli arresti domiciliari.
Il Gip Migneco si è riservato e depositerà mercoledì mattina il provvedimento.