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Il Gip Migneco ha disposto la custodia in carcere per il pistolero di Francofonte che ha gambizzato un catanese 50enne durante una lite

CronacaIl Gip Migneco ha disposto la custodia in carcere per il pistolero di Francofonte che ha gambizzato un catanese 50enne durante una lite

Siracusa. Il Giudice delle indagini preliminari Andrea Migneco ha sciolto la riserva sulla misura cautelare da applicare al pistolero di Francofonte Paolo Scarnà, accusato di lesioni gravi per avere gambizzato un catanese di 50 nei pressi del pub Bistrot. Il Gip Migneco ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere accogliendo la conforme richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Chiara Valori nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto. Con questa ordinanza il Gip ha rigettato le richieste dell’avvocato Junio Celesti che aveva auspicato l’applicazione di una misura cautelare non afflittiva per il suo cliente e, in subordine, gli arresti domiciliari. La versione fornita da Paolo Scarnà evidentemente non ha convinto il giudice. L’uomo, infatti, ha riferito di avere esploso i due colpi di pistola alle gambe del catanese perché quest’ultimo lo aveva aggredito e gli aveva assestato numerosi colpi di bastone alla testa. La stessa versione Paolo Scarnà l’aveva riferita ai Carabinieri del Comando provinciale di Viale Tica, quando si era costituito accompagnato dall’avvocato Celesti. Ai militari dell’Arma ha mostrato il capo in più parti cosparso di contusioni ed ematoma, provocati dai colpi di bastone che gli aveva inferto durante la lite il 50enne di Catania. Al Pronto Soccorso dell’ospedale Umberto, dove è stato accompagnato dai Carabinieri, i sanitari hanno medicato Paolo Scarnà e, per precauzione, lo hanno sottoposto alla Tac che ha dato esito negativo per cui anziché essere ricoverato in corsia è stato riconsegnato ai Carabinieri che lo hanno accompagnato al carcere di Cavadonna, come disposto dal Pubblico Ministero Chiara Valori. Martedì mattina 28 marzo si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto e lo Scarnà ha confessato di avere esploso i due colpi di pistola centrando le gambe del suo antagonista. Sui motivi dello scontro con il catanese il pistolero è stato piuttosto vago. Verosimilmente il reale motivo della lite lo ha fornito il catanese raggiunto dai due proiettili esplosi contro di lui da distanza ravvicinata da Paolo Scarnà.