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Nel garage della madre nascondeva due pistole, munizioni, 450 gr di cocaina, un kg e 100 gr di hashish e 450 gr di marijuana, Davide Pincio condannato a 6 anni dalla Corte d’Appello

CronacaNel garage della madre nascondeva due pistole, munizioni, 450 gr di cocaina, un kg e 100 gr di hashish e 450 gr di marijuana, Davide Pincio condannato a 6...

Catania. I giudici della Corte d’Appello hanno riformato la sentenza pronunciata in primo grado dal Gup di Siracusa Andrea Migneco che aveva inflitto 6 anni e otto mesi di reclusione a Davide Pincio, 50 anni, e gli hanno irrogato sei anni di reclusione. La Corte ha riconosciuto Davide Pincio colpevole dei reati di detenzione illegale di due pistole e di 70 cartucce, di possesso di un chilo e 100 grammi di hashish, di 450 grammi di cocaina e di 450 grammi di maijuana, esattamente come aveva deciso un anno fa il Gup Migneco, ma gli ha praticato un ulteriore sconto di otto mesi per il rito abbreviato. Sia l’imputato che il suo difensore si attendevano un più sostanzioso sconto di pena per cui hanno annunciato ricorso per Cassazione.

L’arresto di Davide Pincio è stato effettuato, il 14 aprile del 2021, dai Carabinieri del Comando provinciale di Viale Tica. Il Pincio, che aveva finito di scontare la condanna inflittagli per estorsione ai titolari del panificio Leonardi, è stato sorpreso nell’abitazione della propria madre, nella zona alta del capoluogo aretuseo. Nel corso di una perquisizione domiciliare estesa anche all’interno del garage della madre di Davide Pincio, i Carabinieri hanno rinvenuto armi e sostanze stupefacenti e la somma di 3.500 euro in contanti.

All’udienza di convalida, svoltasi in videoconferenza con un collegamento tra il carcere di Ragusa ove era stato rinchiuso il siracusano e il Tribunale di Siracusa, Davide Pincio ha ammesso i fatti e ha scagionato la propria madre.

Si concluse con la condanna alla pena di sei anni e e otto mesi di reclusione il processo celebrato con rito abbreviato a carico di Davide Pincio, riconosciuto colpevole di  detenzione di armi e sostanze stupefacenti. La sentenza è stata pronunciata nel primo pomeriggio odierno di martedì 5 aprile 2022 dal Giudice dell’udienza preliminare Andrea Migneco. In precedenza il Pubblico Ministero d’udienza, Carlo Enea Parodi, che ha sostituito la collega Maria Chiara Vedovato, a conclusione della requisitoria, aveva chiesto la condanna di Davide Pincio alla pena di otto anni di reclusione. Il difensore di fiducia dell’imputato, avvocato Junio Celesti, aveva chiesto il minimo della pena.

Prima di finire in carcere per l’ingente quantitativi di stupefacenti l’ultimo arresto di Davide Pincio avvenne oltre sei anni fa sempre ad opera dei Carabinieri che gli contestavano di avere sottoposto alla pratica del pizzo i fratelli Leonardi, titolari di un panificio sito in Viale Zecchino. Con il Pincio i Carabinieri arrestarono pure Maurizio Bianchini, che nella vicenda svolgeva il ruolo dell’amico buono al quale si sono rivolti le vittime dell’estorsione per concordare l’entità del pizzo da versare e le modalità di consegna del denaro. Il Pincio, quale rappresentante del clan Santa Panagia e il Bianchini come esponente del clan Bottaro-Attanasio, per quell’estorsione, giudicati con rito abbreviato, hanno reso entrambi dichiarazioni confessorie. Davide Pincio confessò infatti che le richieste minatorie le aveva fatte lui ai fratelli Leonardi e cercò di scagionare Maurizio Bianchini il quale, a sua volta, entrò nella vicenda estorsiva su richiesta dei titolari del panificio che gli chiesero di accertare chi fosse l’estorsore, di contattarlo e di persuaderlo, o di fare un tentativo in tale direzione, per evitargli l’esborso del denaro. Ma il Bianchni, quando scoprì che l’estorsore era Davide Pincio confidò ai panificatori che difficilmente la loro richiesta di non pagare il pizzo sarebbe stata accolta. I giudici non hanno mai creduto alla partecipazione all’estorsione per motivi di amicizia tra il Bianchini e i fratelli Leonardi, e hanno condannato sia Davide Pincio che l’esponente del clan Bottaro-Attanasio.

(nella foto Davide Pincio)