Catania. I giudici della terza sezione della Corte d’Assise di Appello ( presidente, Messina; a latere,Lettanzio)dopo un’ora e mezza di camera di consiglio hanno emesso la sentenza nei confronti dei Lentinesi, Antonino Milone,40 anni, Shasa Antony Bosco 32 anni confermando integralmente la sentenza dei giudici della Corte d’ Assise di Siracusa. Il killer Antonino Milone è stato condannato alla pena dell’ergastolo mentre il Bosco ha avuto Inflitta la pena di 25 anni di reclusione. I due Lentinesi sono stati riconosciuti colpevoli in concorso dell’ omicidio di Sebastiano Greco, 43 anni avvenuto il 10 Ottobre 2020 a Lentini, davanti al panificio Gianlongo. La Corte ha accolto la richiesta del sostituto procuratore generale tesa a ottenere la condanna dei due imputati. Le difese dei due Lentinesi ( Avvocato Giuseppe Di Mari per il Milone; gli Avvocati Junior Celesti e Giambattista Rizza) avevano chiesto la riforma della sentenza di primo grado, sollecitando l’assunzione per il Bosco e l’ omicidio preterintenzionale per il Micol. Le difese hanno preannunciato ricorso per Cassazione.
L’omicidio di Sebastiano Greco è stato anche ripreso dalle telecamere installate all’ingresso del panificio di Via Delle Spighe. Nelle immagini proiettate sullo schermo installato nell’aula della Corte d’Assise di Siracusa si vede chiaramente Milone che dialoga con Sebastiano Greco e che poi, assieme a Bosco, si allontana per riprendere lo scooter parcheggiato a diversi metri di distanza dalla macchina della vittima. Si vedono,altresì, Milone e Bosco allontanarsi ma poi fanno dietrofront per riavvicinarsi nel punto in cui è fermo il Greco, a pochi centimetri di distanza dalla propria autovettura. Milone quando arriva a uno o due metri di distanza dal Greco prende la pistola-mitraglietta Skorpion e spara alle gambe del suo antagonista.
Milone e Bosco hanno sostenuto a loro discolpa che Il Greco aveva rivolto una frase offensiva nei confronti del pistolero insinuando che questo non si fosse comportato da uomo non avendo scagionato la sua convivente quando i poliziotti del Commissariato di Lentini avevano rinvenuto una busta piena di cocaina nascosta nel reggiseno della donna che, per detenzione di droga, venne arrestata.
Il malcapitato Sebastiano Greco morì a distanza di quasi un’ora dal ferimento. E’ morto dissanguato a causa di un proiettile che, anziché fuoriuscire dalla gamba, ha tranciato l’arteria femorale.
Antonino Milone, dopo aver esploso i tre colpi di mitraglia Skorpion contro Sebastiano Greco, ha successivamente sparato degli ulteriori proiettile contro le gambe del panificatore Gabriele Amenta perché quest’ultimo si era rifiutato di accompagnarlo a Catania mentre inizialmente era riuscito a farsi dare un passaggio a bordo della Bmw del ferito in quanto gli aveva chiesto di accompagnarlo all’ospedale di Lentini. Infine, Antonino Milone ha sparato dei colpi d’arma da fuoco in aria per costringere Rosario Carta, Claudio Bonsignore e Concetta Grasso, di scendere dalla macchina su cui viaggiavano e con la quale il killer si è poi allontanato nel tentativo di eludere le ricerche dei Carabinieri che già erano stati informati dell’omicidio di Sebastiano Greco e stavano dando la caccia all’assassino. Milone, con la macchina sottratta a Rosario Carta, nell’abbordare una curva andava a schiantarsi contro un pilastro e fuggiva a piedi riuscendo a raggiungere un casolare alla periferia di Lentini, dove è rimasto nascosto per un paio di giorni prima di essere catturato dai Carabinieri. Quando i militari lo hanno catturato il Milone era strafatto di cocaina e per le pietose condizioni in cui è stato trovato è stato condotto all’ospedale di Lentini dove è stato sottoposto a un trattamento di disintossicazione per il prolungato consumo di cocaina.