Siracusa. I novelli Bonnie e Clyde, due siracusani con le generalità di Giuseppe Mauceri, 39 anni e Lusiana Adamo, 27 anni, hanno confessato l’addebito di avere cercato di impossessarsi di un campionario di monili in oro ma hanno tenuto a puntualizzare di non aver effettuato alcuna condotta violenta nei confronti del gioielliere Emanuele Piccione, titolare della gioielleria di Viale Zecchino. La dichiarazione è stata resa sia dal Mauceri, assistito dagli avvocati Matilde Lipari e Junio Celesti, sia dalla Adamo, difesa soltanto dall’avvocato Matilde Lipari, nel corso dell’udienza di convalida svoltasi innanzi al Giudice delle indagini preliminari Michele Consiglio. L’ex paninaro ha riferito che la sua intenzione e quella della compagna non era quella di
compiere la rapina, ma di scegliere un monile in oro da regalare alla sua compagna. Poi, quando il gioielliere ha aperto la custodia e ha visto tutti i preziosi in essa custoditi, gli è balenata nella mente l’idea di strappargliela dalle mani e di appropriarsene. Idea che ha subito messo in atto, impadronendosi della cassetta. E la sua compagna? “Un’occhiata è stata sufficiente e lei mi ha assecondata in tutto e per tutto” – ha dichiarato Giuseppe Mauceri, la cui dichiarazione è stata poi ribadita da Lusiana Adamo. Entrambi gli indagati hanno, successivamente, integrato la loro inverosimile iniziale dichiarazione, sostenendo di essersi decisi a fare la rapina perchè spinti dal bisogno di procurarsi del denaro per il sostentamento dei propri figlioletti. Il Gip Consiglio non ha creduto alla versione fornita da Giuseppe Mauceri e dalla sua compagna e, dopo aver convalidato l’arresto, operato legittimamente dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa, ha disposto la misura della custodia in carcere per l’uomo e quella degli arresti domiciliari per la donna. Lusiana Adamo, che si trovava rinchiusa al carcere di Piazza Lanza, a Catania, ha potuto fare rientro nella sua abitazione di Siracusa perchè ha dei figli in tenera età da accudire e perchè assolutamente incensurata. Giuseppe Mauceri, invece, dovrà prolungare il soggiorno nella Casa circondariale di Cavadonna in quanto ha un certificato penale ricco di condanne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono stati gli agenti della Squadra Mobile assieme a quelli delle Volanti della Questura di Siracusa ad avere catturato il Mauceri e la sua donna. La coppia si era introdotta nella gioielleria Piccione di viale Zecchino simulando di voler vedere il campionario dei preziosi per un acquisto da effettuare. Ma poi da clienti si sono tramutati in rapinatori in quanto, per appropriarsi del contenitore in cui erano riposti i gioielli, hanno lanciato contro il gioielliere degli oggetti di arredo che si trovavano all’interno della gioielleria, riuscendo a strappare la cassetta al commerciante. Ma inseguiti da Emanuele Piccione, i due rapinatori sono stati raggiunti e hanno dovuto ingaggiare una violenta colluttazione con il gioielliere che, ovviamente, cercava di riprendersi il campionario dei preziosi, del valore di poco più di diecimila euro. Dalla colluttazione a spuntarla è stato il Piccione, che ha così ha potuto mettere in cassaforte tutti i gioielli e a telefonare al 113 per chiedere l’invio delle Volanti. In Viale Zecchino si sono dirette le auto dell’Ufficio Volanti e della Squadra Mobile, che avviata la battuta di caccia hanno poco tempo dopo raggiunto e arrestato Giuseppe Mauceri e Lusiana Adamo, che in sella ad un motociclo stavano cercando da raggungere la loro abitazione. Poi, una volta espletati gli adempimenti di legge, gli agenti della Squadra Mobile hanno condotto al carcere di Piazza Lanza, a Catania, la donna e al carere di Cavadonna l’uomo, in attesa della convalida dell’arresto.