Siracusa. La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, congiuntamente al Comando della Polizia Municipale – Settore Ambiente ed in collaborazione con l’Arpa di Siracusa, ha effettuato lo scorso 26 febbraio un’operazione di Polizia Giudiziaria volta alla repressione dei reati ambientali nell’ambito del Porto di Siracusa in un’area ricompresa nel sito di interesse nazionale di Priolo.
I militari della Guardia Costiera, già impegnati da diversi giorni in altra attività di tutela demaniale ed ambientale all’interno del porto di Siracusa, si sono recati nei pressi dell’area denominata “Calafatari” ove hanno riscontrato la presenza di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi e non, speciali ed ingombranti, consistenti in elettrodomestici, barattoli in lamiera di
oli motore e vernici, pneumatici, materiale ferroso, vetri frantumati, filtri di olio motore e plastica di generi diversi. I predetti rifiuti erano stati abbandonati nella zona sopraccitata in due aree distinte, nonché, all’interno di un manufatto, in muratura, ricompreso in una delle due aree.
Con l’operazione di Polizia Ambientale posta in essere e finalizzata alla repressione dei reati ambientali, il personale del Nucleo Operativo Difesa Mare della Guardia Costiera aretusea e gli agenti della Polizia Ambientale del Comune di Siracusa, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, hanno posto sotto sequestro l’area in ambito portuale, illecitamente utilizzata come una vera e propria discarica a cielo aperto. Immediatamente il personale della Guardia Costiera e gli agenti della Polizia Municipale hanno provveduto ad apporre i sigilli all’intera area interessata da svariati rifiuti di ogni genere, tali da compromettere sia le matrici ambientali, quanto pregiudicare la salute, l’igiene e sanità pubblica e privata.
Si è provveduto al sequestro dell’area in questione, complessivamente estesa per circa 450,00 mq., nonché alla conseguente denuncia contro ignoti per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e getto pericoloso di cose, non avendo individuato i responsabili del malgesto.
La Capitaneria di Porto di Siracusa ed il Comando di Polizia Ambientale colgono l’occasione per ribadire che l’abbandono di Rifiuti speciali e pericolosi come nel caso di specie è un reato previsto dall’art 192 e sanzionato dal 256 del D.lgs 152 /2006 Testo Unico Ambiente e dall’art. 634 del vigente Codice Penale.