Siracusa. Ha un volto e un nome l’autore dell’attentato dinamitardo contro il bar Viola di Corso Matteotti, in Ortigia, avvenuto nel corso della notte del sei gennaio dell’anno scorso. Si tratta di Manuel Pisano, 32 anni, che per la bomba carta lanciata contro una delle due porte di vetro del noto bar di Corso Matteotti è indagato in stato di libertà. Manuel Pisano è, invece, detenuto in carcere per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo crack e marijuana Risolto con l’arresto dell’autore il giallo dell’attentato dinamitardo ai danni del noto Bar Viola, sito al corso Matteotti, in Ortigia. La Polizia non ha fornito le generalità dell’uomo che ha piazzato la bomba a ridosso di una delle due entrate del bar, ma ha comunicato che si tratta di un 32enne, che si trovava agli arresti domiciliari fino a pochi giorni fa e che adesso è rinchiuso nella Casa Circondariale di Cavadonna in quanto, nel notificargli l’avviso di conclusione indagini, durante la perquisizione della sua abitazione, sono state rinvenute molte dosi di sostanze stupefacenti. Per l’attentato al Bar Viola, il 32enne è indagato a piede libero. Inoltre, sappiamo che non avrebbe agito, come inizialmente si sospettava, per estorcere denaro al titolare del Bar Viola. Ma, udite udite, l’autore dell’attentato ha collocato il potente ordigno esplosivo per vendicarsi dell’affronto subito come cliente del pubblico esercizio di corso Matteotti sfociato in una lite con uno dei titolari. Quando la città fu svegliata la notte dell’Epifania del 2021 dalla potente deflagrazione, il sindaco Francesco Italia, gli avvocati Paolo Cavallaro ed Ezechia Paolo Reale, il primo presidente di un Circolo di Fratelli d’Italia e il secondo del movimento politico Progetto Siracusa manifestarono pubblicamente la loro solidarietà al titolare del bar Viola e si scagliarono contro il famigerato racket del pizzo. Avevano preso tutt’e tre un abbaglio. Adesso, a indagini concluse, la Polizia di Stato smentisce che l’esplosione fu opera della criminalità organizzata e indica in uno spacciatore di droga, che stava espiando ai domiciliari la condanna inflittagli per spaccio di droga, l’autore dell’attentato dinamitardo.
Nei giorni scorsi, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa, nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso nei confronti del soggetto ritenuto responsabile del danneggiamento, mediante esplosione di un ordigno rudimentale, perpetrato, nella notte del 6 gennaio 2021, ai danni del “Bar Viola”, sito nel cuore di Ortigia. Le serrate attività investigative esperite hanno consentito di cristallizzare un solido quadro probatorio a carico del trentaduenne siracusano che, secondo le risultanze di indagine, avrebbe collocato, in prossimità del “Bar Viola”, un congegno esplosivo connotato da spiccate potenzialità offensive, tanto da causare la distruzione di parte dell’immobile.
In sintesi, alle ore 1:50 del il 6 gennaio 2021, personale del locale U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile, intervenne a seguito di decine di segnalazioni per il forte boato che svegliò il centro di Ortigia destando grande allarme nei cittadini. Il personale intervenuto constatò effettivamente, che ignoti avevano collocato e fatto esplodere un ordigno a ridosso di uno degli ingressi del “Bar Viola”. L’esplosione dell’ordigno, verosimilmente un manufatto del tipo bomba carta, mandò in frantumi una delle porte di ingresso del locale, danneggiando, altresì, sia il telaio in metallo che la soglia in marmo, nonché, le pareti ed il soffitto del locale, in più parti scheggiate dalla forza dirompente della detonazione. Nella circostanza, l’esplosione fu così violenta tanto che il personale di polizia scientifica intervenuto, non riuscì a repertare alcun frammento di materiale riconducibile all’ordigno, poiché, completamente distrutto dall’esplosione. Fu solo con l’intervento del Nucleo Artificieri della Questura di Catania che si scoprì la potenzialità lesiva del manufatto, definito: “ordigno avente una spiccata potenzialità offensiva ed il requisito della micidialità”.
Partirono, così, le indagini che, sia grazie alle sommarie informazioni rese dai testimoni, sia grazie alla minuziosa attività di accertamento esperita dagli investigatori sui filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti sul luogo teatro dell’evento criminoso, hanno permesso di ricostruire tutte le fasi dell’azione delittuosa.
Assai singolare è il “movente” della vicenda, ricostruito dagli inquirenti. Infatti, più che un atto intimidatorio riconducibile a fattori criminali di tipo estorsivo, l’esplosione del “bar viola” altro non è stata se non una ritorsione scaturita da futili motivi: un banale alterco verbale all’interno del locale, “vendicato” con il collocamento di un ordigno.
Le positive risultanze probatorie sono state compendiate determinando la Procura della Repubblica ad emettere “Avviso di conclusione delle indagini preliminari”. All’atto della notifica, avvenuta nella scorsa mattinata presso l’abitazione del trentaduenne siracusano, ivi sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per altra causa, gli operatori di polizia hanno scorto il destinatario dell’atto in questione, in possesso di stupefacente di vario tipo, traendolo in arresto ed associandolo alla locale Casa Circondariale a disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa.